lunedì 10 marzo 2008

Olimpiadi di Pechino, un'occasione per affermare i diritti ?

Le olimpiadi si avvicinano e l’attenzione internazionale verso la Cina cresce, ma non solo dal punto di vista sportivo, ma anche per la questione dei diritti democratici violati.


Amnesty International ha già presentato una serie di raccomandazioni: la riduzione dell’applicazione della pena di morte, l’adeguamento delle forme di detenzione ai protocolli internazioni sui diritti umani, di garantire la libertà d’azione dei difensori dei diritti umani e la fine della censura. Ed è proprio di poche ore fa la notizia del rilascio da parte della Polizia cinese di un attivista dei diritti umani dopo due giorni di detenzione.

Le ingerenze ed i tentativi di censura hanno preso di mira anche la famosa cantante Bjork che ha inneggiato, durante il concerto, all’indipendenza del Tibet. Il Ministro della cultura cinese ha risposto infatti molto duramente all’esternazione della cantante annunciando ulteriori controlli sugli artisti stranieri che si esibiranno in Cina. Naturalmente, la cantante rock, ha sollevato un questione molto delicata per il governo, e lo stesso ministro ha annunciato: “Non tollereremo più qualsiasi tentativo di separare il Tibet dalla Cina e non accoglieremo più artisti che faranno ciò deliberatamente".

E sulla questione dell’indipendenza del Tibet, nuovi attacchi al Dalai Lama, la principale autorità temporale tibetana e presidente del governo tibetano in esilio. Le autorità cinesi accusano di voler sabotare le Olimpiadi di Pechino, sfruttando l’evento e l’attenzione internazionale per spingere verso l’indipendenza. A sua volta, il Dalai Lama respinge le accuse, puntando il dito sulle violazioni dei diritti umani nel territorio cinese.

Riuscirà il più importante evento sportivo mondiale a smuovere le coscienze della popolazione cinese e della comunità internazionale ?

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