mercoledì 12 dicembre 2018

I Magliari di Francesco Rosi con Sordi e Salvatori

I Magliari è un film che a prima vista sembra leggero, eppure è complesso, profondo, che impegna. Un film che ti fa alternare pensieri e risate e sorrisi amari e questo grazie ai due principali protagonisti: Sordi e Salvatori. Il primo condisce il film di comicità e il secondo di pensieri.



Tralasciando la trama che conviene leggere su Wikipedia, questo film mi ha innanzitutto stupito per la fotografia. Molto belle alcune scene della Germania degli anni 60, con i sobborghi industriali e le campagne, e i chiaro scuri delle riprese al chiuso. D'altronde si nota da solo e solo dopo ho scoperto che la pellicola ha vinto un Nastro d'argento per la migliore fotografia in bianco e nero.

Non sapevo cosa fossero i "magliari" e non avevo assolutamente idea della presenza di questi personaggi nella Germania degli anni '60. La riflessione riguarda soprattutto la capacità di questi personaggi un pò truffaldini nel raggirare le persone, un misto di capacità di vendita e marketing unito al raggiro.

Un film da vedere, un pezzo di storia da ricordare.

«Adesso quel film è rivalutato, allora non convinse troppo. Tutti aspettavano da me un film come La sfida, mentre io avevo preso Sordi, che in quel ruolo è formidabile. La chiave comica non se l'aspettava nessuno. Sordi aveva colto magnificamente sia l'aspetto umoristico sia quello drammatico del magliaro.»
(Francesco Rosi[1])

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