mercoledì 28 febbraio 2007

La Riforma Infinita della Giustizia Italiana

Il buon funzionamento della sistema Giustizia è un elemento di fondamentale importanza per garantire la certezza del diritto, ma non solo, la democrazia in generale. Il Paese si trova in un situazione molto preoccupante, il sistema giurisdizionale italiano non migliora affatto. Abbiamo già denunciato su questo sito l’inefficienza della giustizia italiana, e la situazione di grave disagio in cui si trovano a lavorare molti magistrati del Sud Italia.

lunedì 26 febbraio 2007

PD= Partito Democra…?, che ?

Segnalo una lettera di alcuni giovani della Sg dei diesse

La Sinistra DS critica verso i DS e gli altri partiti
La politica privata di ideali non può interessere i giovani

Quindici esponenti dell’organizzazione sannita rispondono all’editoriale del Direttore del “Quaderno”. I limiti da abbattere per l’impegno delle nuove generazioni in una severa e preoccupata analisi
Caro Direttore Panella,
abbiamo letto con interesse e curiosità il suo editoriale del Quaderno del 28 Gennaio, e tanto è più forte perché Lei coglie nel segno, in quanto le stesse ragioni noi le dibattiamo e condividiamo all’interno del partito da tempo. Le ragioni dell’allontanamento dai partiti dei giovani sulle quali Lei si interroga, vanno ricercate lontano.
Sono anni che nei Ds, ma più in generale nella politica, si persegue scientemente lo svilimento dei valori che aggregano i giovani intorno a un partito. Nelle campagne che il Pci-Pds era solito fare per il lavoro, la laicità, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, la giustizia e la democrazia, contro le mafie… i giovani trovavano le ragioni della partecipazione politica. Oggi la politica si riduce a semplice amministrazione e contabilità e viene depauperata di tutte quelle spinte ideali che possano far avvicinare i giovani ad essa. I DS in questi anni si sono mostrati come il partito della buona amministrazione e ciò ci ha permesso di essere determinanti nelle politiche che ci hanno portato in Europa e che hanno risanato i conti dello Stato. Ma un partito è fatto anche di valori e i DS da anni hanno rinunciato a portarli avanti; non si può delegare il valore della laicità alla Rosa nel pugno, la legalità all’Italia del Valori, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile ai Verdi, i temi del sociale ai partiti comunisti.


Ma Caro Direttore, Le diremo dì più, il partito vi ha rinunciato, ormai, da 10 anni, perseguendo scientemente questo obiettivo. Ed allora siamo noi a chiedere: ma la politica oggi è solo amministrazione dell’esistente o c’è ancora spazio per una aspirazione ideale di cambiamento della società?
Alle elezioni del 9 e 10 aprile abbiamo vinto, ma la destra, nonostante il malgoverno non ha perso perché non ha mollato sui valori: una destra autoritaria, che straccia le regole per imporre la propria forza e portare alla luce il menefreghismo italiano il “laisser fair” perché può beneficiare tutti, che ci porta in guerra, che accomuna droghe leggere a droghe pesanti, che fa politiche contro l’immigrato è una destra che parla ai propri valori.
La Sinistra, ha necessità, dunque, di riprendersi i propri valori: se parliamo solo di buona amministrazione non facciamo una buona operazione politica perché non sempre abbiamo amministrato bene: il proliferare di organismi e consulenze, i soldi per le auto blu, i miliardi di euro dati a giornalacci di partito, non hanno dato un buon servigio ai cittadini; spesso i nostri progetti sono rimasti belli solo sulla carta. Spesso abbiamo oscillato tra un liberismo selvaggio ad uno statalismo becero.
Allora un partito del Socialismo nuovo può solo ripartire dai valori fondanti della Sinistra, quindi, con una amministrazione snella ma efficiente, con una riforma della partecipazione politica che passi da una riforma dei partiti e delle regole democratiche che vada nel verso la partecipazione reale. E allo stesso tempo con una politica vicina agli ultimi, su lavoro, sanità, immigrati, nuovo sviluppo sostenibile, non con uno Stato assistenziale, con una economia liberale, ma con grande potere alle Autorità, fissando le regole democratiche.
Il centrosinistra non può presentarsi come una “oligarchia che si spartisce i posti” così com’è sempre più spesso commentata. Così come è avvenuto a livello nazionale con i famosi 101 sottosegretari, e lo stesso a Benevento città, dove abbiamo dovuto assistere al “balletto degli Autonomi”.
Il centro sinistra deve essere molto fermo sugli sprechi della pubblica amministrazione e ridurre al minimo il “costo della democrazia” oggi rappresentato dalle enormi spese in termini di consulenze, agenzie, e quant’altro. Non demonizziamo le agenzie ma devono essere premiate quelle utili ed evitare che fungano da “sostentamento della politica”.
Cosa ne è stato delle discussioni su Terzo mondo, politiche per lo sviluppo sostenibile, inquinamento globale, politiche per la casa, per facilitare l’arrivo di aziende ad alto valore tecnologico, anche straniere, nel Sannio, per realizzare un filo diretto fra università e mondo del lavoro che dia ai giovani beneventani la possibilità di non emigrare per trovare un lavoro?
Abbiamo bisogno di discutere all’interno di partiti sani e nuovi, imparando stavolta sì dal passato, quando nel confronto maturavano le future progettualità . Per aggregare serve una politica in cui emergano idee forti e nuove, e non solo nuove aggregazioni partitiche. Oggi sembra più importante parlare di contenitori che di contenuti.
I giovani a cui lei si rivolge non sono più quelli degli anni ’70 ’80 che partivano da ideologie, da un mondo da costruire o ricostruire, oggi partono da un assunto ossia che la politica è solo amministrazione del potere. Bisogna necessariamente invertire questo concetto sbagliato e subito prima che una intera generazione sia spazzata via, relegata nel precariato e completamente fuori dall’agorà politico delle decisioni.
Massimiliano Bencardino, 31 anni; Vincenzo Testa, 32 anni;
Adia Barretta, 33 anni; Alessio Biancolilli, 29 anni; Yuri Di Gioia, 32 anni; Giuseppe Di Gioia, 34 anni; Marcello Iannelli, 36 anni; Antonio Iele, 26 anni; Giancarlo Minicozzi, 35 anni; Adolfo Pastore, 32 anni; Cristina Principe, 28 anni; Adele Tretola, 31 anni; Antonio Vesce, 32 anni; Paolo Vesce, 31; Filippo Zarro, 27 anni.
www.sinistrads. 2ya.com

Indulto, non finisce qui

di Andrea Cortese, per InPolitica.net
Il provvedimento di clemenza continua a far discutere.
L’art. 79 della Costituzione Italiana regolamenta l’amnistia e l’indulto, queste devono essere approvate dal Parlamento con maggioranza dei due terzi dei componenti. Nella storia repubblicana ci sono stati 17 indulti e 17 amnistie, lo scopo è sempre lo stesso, alleggerire il carico delle carceri.
Il diciottesimo provvedimento di clemenza, con 406 SI e 94 NO è stato approvato in un momento particolare; nelle regioni del Sud Italia si vive una situazione drammatica dovuta alle mafie, nel nord Italia ci sono problemi di integrazione degli immigrati, senza contare il clima di angoscia dovuto al terrorismo internazionale, la percezione della criminalità, quindi, da parte dei cittadini è forte, si chiede soprattutto sicurezza. Intanto Amnesty International denuncia da anni la situazione di sovraffollamento delle carceri italiane, bocciando in blocco l’intero sistema carcerario.

I Magliari di Francesco Rosi con Sordi e Salvatori

I Magliari è un film che a prima vista sembra leggero, eppure è complesso, profondo, che impegna. Un film che ti fa alternare pensieri e ri...