domenica 15 aprile 2012

L'Italia unita non funziona: è un paese che ha bisogno di federalismo

Sono passati circa 150 anni dall'unità d'Italia, è difficile fare un bilancio di un secolo e mezzo di unità di un paese così complesso come il nostro. L'Italia non è un solo paese: è un insieme di tradizioni, popoli, lingue, forse simili, ma certamente non uguali. Ogni Paese europeo ha le sue caratteristiche interne, i francesi che abitano nel sud sono per certi aspetti diversi dai francesi della Normandia, è un caso simile a quello italiano. Tuttavia, le differenze non sono così forti come quelle tra i meridionali e i padani nostrani.



L'Italia nasce divisa, una conquista militare ha permesso l'unione, su iniziativa di un sovrano di uno Stato che era collocato nella parte più estrema dello stivale. Non nasce da una iniziativa popolare, non nasce perchè i popoli che abitano in una zona geografica si riconoscono come simili e per questo decidono di fondersi in una entità politica nuova.

Eppure si tratta di un Paese che nella diversità è riuscito con molta fatica a trovare un senso comune di appartenenza. Un percorso lungo, che per certi aspetti passa anche per eventi tragici come la prima guerra mondiale. Già, una guerra che unisce un popolo, o meglio, lo fa conoscere. L'Italia dei primi anni del '900, un paese basato prevalentemente sull'agricoltura, giovanissimo, nel quale i cittadini che abitavano sotto Roma neanche conoscevano cosa c'era al Nord, quali erano le città, come parlavano, con un basso tasso di alfabetizzazione: un paese di stranieri.

Ed ecco che i soldati italiani provenienti da tutte le regioni si incontrano, si parlano, si guardano con diffidenza e combattono fianco a fianco per un paese nel quale neanche credevano, obbligati a fare una guerra per difendere un territorio che non sentivano come il loro.

Il fascismo ci riprova, con tutti i limiti di uno stato autoritario, eppure anche il fascismo rappresenta una strada quasi "obbligata" per un popolo che ancora non capiva il concetto di libertà e democrazia.

Dunque, qual è il futuro dell'Italia ? L'unica strada percorribile è solo il federalismo, perchè solo con l'autonomia dei territori e dei popoli che il paese ritrova la sua voglia di continuare il percorso verso un futuro pieno di incertezze (economiche e sociali). Un federalismo forte, fatto di rappresentanza e di autonomia, nel quale la responsabilità dei governanti sia preminente.

La rappresentanza è uno degli elementi centrali, abbiamo bisogno di un sistema che sia capace di prendere decisioni veloci, posto sotto un controllo costante ma con poteri decisionali più forti e importanti. Durata di tutti gli organi di massimo 4 anni, elezioni di medio termine ogni 2 anni, limiti alla rieleggibilità, ecc. Stesso discorso anche per gli organi di governo.

Principio fondamentale è la responsabilità degli amministratori.

Un governo federale che lasci spazio alle autonomie territoriali e alle caratteristiche dei territori.

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