giovedì 23 settembre 2010

Lega Nord: dalla secessione a partito di apparato

La lega è e rimane un partito secessionista, c'è poco da discutere. L'ultima proposta di dare precedenza nei concorsi all'università ai lumbard non incontra precedenti. Tuttavia i leghisti, giocano su una sottigliezza: mascherano il secessionismo con il federalismo. Che si sà sono due cose distinte e separate.



Secondo molti giornalisti ed opinionisti la secessione è solo una bufala, uno slogan elettorale lanciato dal partito del Nord per far salire i consensi. Non sono d'accordo, i leghisti sono gente che nasce nello specifico dai partiti ideologici della prima repubblica, forse solo qualcuno (ed es Cota, Calderoli, Bricolo) aderiscono al partito all'inizio degli anni '90. Bossi e Maroni sono ex comunisti, addirittura Maroni è stato un leninista convinto. Naturalmente tutto in giovane età dove tutto può essere perdonato. Pazzie di gioventù. Quindi il concetto di ideologia, di struttura partitica, ecc esiste e viene definito in modo sistematico nella Lega sin dall'inizio.

Conclusione, la Lega è un partito di apparato, è un partito orientato al leader, gerarchizzato, strutturato. Non a caso sono alcuni elementi tipici del PCI. Il partito dei comunisti era una struttura fortemente burocratica, organizzata sul territorio con militanti preparati ed addestrati.

La Lega Nord si inventò il Parlamento del Nord, le camice verdi, ecc. Lasciamo perdere la MVSN di fascista memoria, nascono da contesti e da ragioni totalmente differenti.

Considera l'elettorato della lega, secondo l'impostazione almondiana di cultura politica cos' strutturata: 60% parrocchiale; 30% participant e 10% suddita.

Per capirci meglio, una cultura politica di tipo parrocchiale privilegia il contesto più vicino, quello comunale, e si interessa poco o nulla di quello che accade nella nazione. La partecipante articola domande e pretende delle risposte, è la cultura politica davvero democratica. La suddita invece non è interessata e si preoccupa solo degli effetti che i provvedimenti del governo possono sul proprio status di vita.

Il parrocchiale leghista privilegia i lumbard, vorrebbe cacciare i rom, considera stranieri i meridionali. Non si tratta solo di pregiudizi, o peggio ancora razzismo, che può esserci. Il leghista estrapola il timore, la paura, il pregiudizio superificiale per poi esorcizzarlo, al fine propagandistico.
Dove vuole arrivare la Lega ? Secondo me, da nessuna parte. E' partita con la secessione, e se andrà tutto bene arriverà ad un federalismo da quattro soldi. I leghisti stanno perdendo i loro obiettivi per diventare partito di apparato. Roma è così, prima la chiami ladrona e poi ci rubi insieme. Una storia che va avanti da prima della nascista di Cristo.

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