sabato 20 ottobre 2007

Internet tax, un pericolo per i blog ?


L'Italia si sà non è un campione in molti campi, e neanche nel riconoscimento delle libertà democratiche non andiamo molto bene, secondo la Worldwide Press Freedom, organizzazione internazionale che si occupa di libertà di informazione , il Bel Paese nella classifica mondiale si trova al 35° posto tra Bosnia e Macedonia.



Il 12 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato "Nuova disciplina dell’editoria e delega al Governo per l’emanazione i un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale disegno di legge 3 agosto 2007)". In sostanza la legge non solo tende ad introdurre nuove regolamentazioni in materia di editoria, ma anche una nuova definizione di "prodotto editoriale", l'art. 2 lo definisce come qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.

per qualsiasi "forma" e "mezzo" quindi si fa riferimento anche al Web. Il prodotto editoriale viene poi definito ancora nei prossimi commi, <<Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola
informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico >>. Inoltre,<<La disciplina della presente legge non si applica ai prodotti discografici audiovisivi.>>

L'art. 3, tutela il prodotto editoriale, riconoscendolo e tutelandolo come espressione dell'intelligenza e del lavoro della persona.

Nella definizione dell'esercizio dell'attività editoriale (art. 5), << si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L’esercizio dell’attività editoriale può essere svolto anche in norma non imprenditoriale per finalità non lucrative. >>

Quindi secondo la definizione dell'articolo 5 rientrano nell'esercizio dell'attività editoriale anche i piccoli Blog, in quanto costituiscono attività non imprenditoriale, no profit.

La legge comporta che i soggetti che rientrano in tali casi, << Ai fini della tutela della trasparenza, della concorrenza e del pluralismo del settore editoriale, tutti i soggetti che esercitano l’attività editoriale
sono tenuti all’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione... >>

<< L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione è condizione per l’inizio delle pubblicazioni dei quotidiani e dei periodici, e sostituisce a tutti gli effetti la registrazione presso il Tribunale >>

<< L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale su internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa. >> In questo caso l'intento del legislatore è quello di collegare la diffamazione aggravata quando viene effettuata anche attraverso il web, in quanto i blog, attualmente sono considerati prodotti non editoriali, e la diffamazione è semplice.

Considerando che, secondo l'art.6 co. 4, l'Agenzia delle Comunicazioni, incaricata della tenuta del Registro, dovrà adottare un regolamento di attuazione, che dovrà definire i <<criteri di individuazione dei soggetti e delle imprese tenuti all'iscrizione, ai sensi della presente legge >>, la legge comunque non lascia dedurre che i semplici Blog non saranno interessati dalla norma.

Tale legge se entrerà in vigore, avrà una grave ricaduta sulla blogosfera, in quanto un piccolo Blog come questo, considerato prodotto editoriale, per poter operare legalmente dovrà adempiere ad una serie di procedure burocratiche, ed il blogger dovrà pagare anche un'imposta di bollo. Inoltre, bisogna considerare che di fatto sarà posta una limitazione alla libertà di scrivere e di parola a cui si è ispirato il Web sin dalla nascita. Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e padre della riforma, su Repubblica sdrammatizza: "Lo spirito del nostro progetto non è certo questo. Non abbiamo interesse a toccare i siti amatoriali o i blog personali, non sarebbe praticabile".

Ma certo non tranquillizza una norma imprecisa e poco chiara nella sua definizione di fondo. Al contrario si richiede proprio un riconoscimento ed una tutela alla libertà di pensiero e di parola dei blogger italiani, una norma del genere in futuro cosa potrebbe ottenere ?

legge_editoria.pdf

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